A cura di Angelo Adamo, INAF – IASF Palermo.
Un luogo comune abbastanza diffuso vuole che gli autogrill nei quali si vedono molti camion parcheggiati ospitino ristoranti molto generosi nel distribuire porzioni ricche di ottimi cibi, spesso a buon prezzo. Inutile dire, quindi, che una simile notizia, quandanche si riveli a volte falsa, da sempre risulta capace di attirare in quei luoghi di ristoro molti automobilisti affaticati dal viaggio e alla ricerca di un buon momento di sollazzo gastronomico.
Sulla scorta di questa immagine mentale inizialmente popolata solo da tir con rimorchio e resa via via sempre più caotica da macchie alla Pollock di utilitarie e berline a complicare il pattern di fiammanti e mastodontici autoarticolati, era almeno un anno che alimentavo un desiderio: creare un autogrill virtuale nel quale far fermare avventori vari; quelli che, transitando da questa pagina per andare verso chissà quali regioni remote della rete, attratti dal nostro campo GraWitazionale, avrebbero deciso di fermarsi qui per una breve pausa divulgativa.
«Non sarebbe male», dicevo tra me e me, «se si dicesse di questa pagina: “Lì si mangiano ottimi e digeribili contenuti a base di onde gravitazionali! Ti conviene sostare e concederti di assaporarli!”».
Nella mia fantasia, quindi, avrei dovuto creare uno spazio nel quale sia il camionista che l’amante delle auto sportive, entrambi in viaggio sulla fitta rete autostradale del World Wide Web; sia il motociclista a bordo della sua Light Cycle in tutto identica a quelle del film Tron, che l’introspettivo e ponderato autista in placido transito alla guida della sua mente soppesante e riflessiva – praticamente una NSU Prinz di internet – avrebbero potuto trovare ristoro prima di ripartire verso nuove destinazioni virtuali.
Ed è così che, sulla scorta di questo pensiero felice, mi accingo a iniziare una nuova avventura – questo blog dal titolo strano, del quale presto spiegherò l’origine – che non mi vedrà certo da solo: con me sospetto (desidero spero, auspico) che vi saranno anche i colleghi dell’oramai nutritissimo gruppo GraWita (acronimo che sta per GraWitational INAF TeAm): un consesso di appassionati ricercatori e tecnologi che, se non li apprezzerete prima come firme di questo spazio, conto di farvi incontrare “di persona-personalmente” intervistandoli e chiedendogli di raccontare in video la loro storia umana e scientifica.
Dal momento che desidero far iniziare subito questa nuova avventura, lo faccio “mettendoci la faccia” e proponendovi la prima di una serie di illustrazioni che ho creato proprio pensando all’attesa di un evento per noi astronomi davvero interessante: un’onda gravitazionale scaturita da un punto ben localizzato nello spazio, generata dalla coalescenza di due oggetti compatti di cui almeno uno capace di emettere anche onde elettromagnetiche (non preoccupatevi: presto spiegheremo tutto!), e che di conseguenza possa farci fibrillare nella speranza che conduca con sé tante nuove informazioni scientifiche circa cosa accade nell’universo a immense distanze da qui.
Il titolo di questa prima immagine è, guarda caso, “Aspettando la grande onda 1”, liberamente ispirato alle atmosfere da Un mercoledì da leoni, al titolo del film La grande onda, ma anche alle frasi che ricorrono nei discorsi dei surfisti più scafati e incoscienti come i recordman Sebastian Steudtner, Rodrigo Koxa, Garrett McNamara (giusto per citarne alcuni) che a Nazaré, in Portogallo, località famosissima per le montagne d’acqua – in rete ho trovato che in gergo vengono a volte indicate col nome di “Big Mama” – che lì si abbattono sulla costa, hanno domato muri liquidi di circa trenta metri (!).
Come vedremo, l’analogia tra un’onda gravitazionale e un’onda marina è solo uno stratagemma che uso per stimolare la fantasia del pubblico tramite facili suggestioni, ma scopriremo più avanti che da un punto di vista fisico è molto meno appropriata di quanto di primo acchito verrebbe da credere.
In ogni caso, anticipo che investirò ancora sulla capacità, spero grande, delle mie illustrazioni di coinvolgere empaticamente il pubblico; vi proporrò, quindi, tutta una serie di altre immagini, almeno una al mese, sempre con la stessa ispirazione. Ma non fraintendetemi: non sarà solo un blog grafico: queste illustrazioni condivideranno lo spazio virtuale nel quale vi trovate con articoli di stampo divulgativo incentrati sulle ultime scoperte, news, recensioni, retrospettive di libri e importanti articoli scientifici, vignette, fumetti e video.
Non mi resta che darvi il benvenuto su questo ampio belvedere che guarda il panorama apparentemente quieto della Nazarè cosmica. Se vi armerete della pazienza e della curiosità necessarie, riuscirete a scorgere anche voi, con occhi preparati a farlo, le Big Mama universali che, innalzatesi imponenti lì in fondo e lì in passato, laddove e “la(q)quando” il fondale dello spazio-tempo ha subito un sussulto di dimensioni spropositate, arrivano qui e ora come timidissime increspature della fine impalcatura universale.
A.A.